sabato 1 agosto 2009

La fusione di Microsoft con Yahoo causerà seri problemi a Google?


Si sono accordati due giorni fa per fare fronte comune contro lo strapotere commerciale della casa di Mountain View, ma senza far arrabbiare l'antitrust americano. Un dubbio rimane: l'obiettivo di diventare il nuovo numero uno è davvero raggiungibile per la nuova "strana coppia"?

Prima di tutto non deve far arrabbiare l'antitrust americano. Timoroso che una fusione tra il numero due e tre del mercato della ricerca online possa concentrare troppo il mercato nelle mani di due soli attori. Già adesso Google è un abisso avanti rispetto a Yahoo e poi a Microsoft.
Poi, non deve far arrabbiare gli azionisti di Microsoft e di Yahoo.
Neanche i manager di quest'ultima, pronti a mollare tutto perché nati in una cultura non molto favorevole alla casa di Bill Gates, e adesso pronti a inghiottire la pillola di un accordo solo a condizione che ci siano espliciti benefici per loro.

I benefici ci sono, ovviamente: l'accordo genererà un miliardo di dollari per Yahoo in due anni, secondo molti. Perché l'azienda guadagnerà dalla raccolta pubblicitaria che effettua e che finisce anche sulle pagine di Microsoft, che paga l'88% del dovuto. In cambio, Yahoo si può permettere di usare le sue tecnologie ma di usufruire anche di Bing, il potente motore di ricerca messo a punto dai tecnici di Microsoft e che viene ritenuto "pari a Google o quasi" da alcuni osservatori.

Infine, non si deve arrabbiare il nocciolo duro degli azionisti, vale a dire quei fondi pensione e grandi attori istituzionali che controllano pacchetti rilevanti di tutte e tre le società: Microsoft, Google e Yahoo (oltre che Apple, per esempio) e che hanno piacere a vedere una bella lotta che faccia crescere il valore azionario, ma non uno scontro all'ultimo sangue in cui i protagonisti dei loro portafogli-azione si dissanguino o peggio ancora scompaiano, vittime di take over violenti e improvvisi.
L'accordo da un punto di vista tecnico razionalizza molte procedure: le pubblicità vengono raccolte dagli agenti di Yahoo e poi messe dentro un meccanismo d'asta per vedere chi riesce ad appropriarsi delle parole chiave più significative (Ford e General Motors che combattono per la parola "Car", in modo da comparire accanto alle ricerche degli utenti che usano questa parola). Adesso per Microsoft e Yahoo, due dei tre più grandi soggetti sul mercato, questa asta avviene in maniera unificata. Semplificazione che abbassa i costi per tutti e che potrebbe piacere al mercato.

Ci vorranno alcuni mesi perché l'accordo vada a regime e due anni prima che dia i suoi risultati (500 milioni di dollari di nuovo fatturato e 200 milioni di risparmi). Vedremo se Bing con Yahoo riuscirà a mettere Microsoft in posizione vincente, oppure se lo "scontro fra civiltà", cioè il temuto incontro tra i ragazzi della Silicon Valley di Yahoo e quelli di Redmond di Microsoft, manderà a monte tutto quanto.

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